Patrick George Zaki, 27 anni, attivista e studente dell’Università di Bologna, resterà in stato di detenzione preventiva in Egitto per almeno 30 giorni.
Il 25 febbraio è stato trasferito da una stazione di polizia alla prigione di Mansoura. La prossima udienza è fissata il 7 marzo.
La mattina del 7 febbraio, in base a quanto riferito dai suoi avvocati, agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) lo hanno arrestato e tenuto bendato e ammanettato per 17 ore durante il suo interrogatorio all’aeroporto.
I pubblici ministeri di Mansoura hanno ordinato la detenzione preventiva di Patrick George Zaki in attesa di indagini su accuse tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Il 22 febbraio, allo scadere dei primi 15 giorni di detenzione, un tribunale egiziano ha ottenuto il prolungamento di ulteriori 15 giorni.
Il 5 marzo, a due giorni dalla prossima udienza, abbiamo organizzato una nuova mobilitazione a partire dalle 18 in piazza della rotonda (Pantheon) a Roma e una serie di azioni sui social per chiedere la liberazione immediata di Patrick George Zaki.
Patrick George Zaki è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.